Quando rimuovere l’amianto: segnali che non puoi ignorare

da | 8 Luglio 2025 | Amianto

La presenza di amianto (un insieme di materiali fibrosi naturali molto resistenti) nelle costruzioni è un problema serio di salute e sicurezza. Sapere quando rimuovere l’amianto è fondamentale per proteggere la tua casa, il tuo ufficio e chi ci vive o lavora. In questa guida troverai tutti gli elementi chiave, spiegati in modo chiaro e senza termini eccessivamente tecnici, per aiutarti a prendere la decisione giusta.

Quando rimuovere l’amianto: situazioni critiche e segnali d’allarme

Che cos’è l’amianto

L’amianto è un termine generico per vari minerali fibrosi che, fino agli anni ’90, venivano utilizzati in edilizia per le loro proprietà isolanti e ignifughe. Le fibre di amianto (fibre microscopiche provenienti da rocce naturali) sono pericolose se inalate: possono causare malattie polmonari gravi anche molti anni dopo l’esposizione. Per questo motivo, conoscere la natura e i rischi dell’amianto è il primo passo per capire quando rimuoverlo.

Rimozione Lastre Amianto Cantiere Edile
Geema2srl che rimuove lastre di amianto da un capannone

Come capire se è necessario cambiarlo

Rimuovere l’amianto non è sempre urgente: dipende dallo stato di conservazione e dal tipo di materiale. I segnali d’allarme più comuni sono:

  • Degrado visibile: crepe, sfaldamenti o polveri bianche attorno ai pannelli o ai rivestimenti.
  • Lavori nelle vicinanze: vibrazioni, fori o demolizioni possono liberare fibre.
  • Presenza di muffe o umidità: l’acqua può accelerare il deterioramento, favorendo il rilascio di fibre.
  • Anni di installazione: materiali posati prima del 1992 spesso contengono amianto.
    Se osservi uno di questi segnali, conviene valutare un intervento di bonifica.

Come distinguere l’amianto da altri materiali

A occhio nudo l’amianto può sembrare simile ad altri materiali. Il serpentino (amianto verde) appare fibroso e leggermente verdastro, mentre il crisotilo (amianto bianco) ha fibre sottili e setose.

L’unico metodo certo è un’analisi di laboratorio su un piccolo campione, prelevato da un tecnico certificato. Cercare documenti tecnici e planimetrie d’epoca può aiutare a identificare la presenza di amianto senza disturbare le superfici.

Quanto costa mediamente rimuovere l’amianto

Il costo di bonifica dipende dal tipo di amianto, dall’estensione dell’area e dalla difficoltà di accesso.

I prezzi indicativi spaziano da 30 a 80 euro per metro quadro per interventi standard, mentre in edifici multipiano o con coperture complicate possono superare i 100 euro.

Lo smaltimento in discariche autorizzate e il trasporto specializzato sono inclusi nel preventivo finale, che va ottenuto solo dopo un sopralluogo professionale.

Incentivi per la bonifica dell’amianto e il rifacimento delle coperture in amianto

Le imprese e i privati impegnati nel risanamento dei tetti in amianto possono accedere a diverse agevolazioni.

Il Bonus Ristrutturazioni (detrazione IRPEF 50 %) e l’Ecobonus (fino al 65 %) coprono anche gli interventi di rimozione e smaltimento dell’amianto quando sono accompagnati da lavori di risanamento e miglioramento energetico, questi usufruibili anche da privati.

Sul fronte dei contributi a fondo perduto, l’ISI INAIL finanzia fino al 65 % delle spese sostenute per la bonifica delle coperture in amianto, la sostituzione dei materiali nocivi e gli adeguamenti strutturali necessari per tutte le imprese regolari con il DURC.

Infine, nell’ambito del PNRR – Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” – le imprese agricole e agroindustriali possono ottenere sia contributi a fondo perduto sia prestiti agevolati per lo smaltimento dell’amianto e la sostituzione delle coperture con soluzioni più sostenibili, come i tetti fotovoltaici integrati.

Per ottenere questi finanziamenti è fondamentale predisporre un progetto dettagliato con computo metrico, piano di smaltimento e relazione energetica, verificare anticipatamente certificazioni, DURC e abilitazioni richieste, e presentare la domanda entro le scadenze indicate nei bandi.

Geema2 ti supporta in ogni fase — dalla preparazione della documentazione alla rendicontazione finale — per sfruttare al massimo tutte le opportunità disponibili.

Perché affidarsi a professionisti iscritti agli albi di settore?

La bonifica e lo smaltimento dell’amianto sono attività altamente specializzate e regolamentate: Geema2srl, iscritta all’Albo nazionale gestori ambientali nella categoria “amianto”, garantisce procedure certificate e piena conformità alle normative.

Il nostro personale è formato con corsi specifici, dotato di dispositivi di protezione individuale (DPI) adeguati e pronto a seguire ogni fase del lavoro.

Dalla valutazione iniziale fino al rilascio del certificato di avvenuta bonifica, ci occupiamo di:

  • sopralluogo e campionamento per verificare la presenza di amianto;
  • redazione di un piano di rimozione dettagliato e allestimento del cantiere;
  • rimozione controllata con tute monouso e maschere FFP3;
  • trasporto e smaltimento in impianti autorizzati.

Non aspettare che il problema peggiori: contattaci oggi per un sopralluogo gratuito. Valuteremo lo stato del tuo tetto e ti forniremo un preventivo dettagliato, con tutte le agevolazioni fiscali disponibili.

Proteggi la tua salute e il tuo patrimonio con un intervento tempestivo e professionale.

Quando rimuovere l’amianto: faq per chiarire ogni dubbio

  1. A che età scade l’amianto?

    L’amianto non “scade” come un alimento, ma invecchia: con il tempo e l’esposizione ad agenti atmosferici si deteriora, rilasciando fibre. Qualsiasi materiale posato prima del 1992 va considerato potenzialmente pericoloso.

  2. Che rischi comporta l’amianto danneggiato?

    L’amianto alterato rilascia fibre invisibili che, una volta inalate, possono causare asbestosi (fibrosi polmonare), mesotelioma (tumore della pleura) e cancro al polmone. I sintomi spesso compaiono dopo decenni.

  3. Quali normative regolano la rimozione dell’amianto?

    In Italia la normativa principale è il d.lgs. 81/2008 (testo unico sulla sicurezza) e il d.lgs. 257/2006, che stabilisce le modalità di rimozione e smaltimento obbligatorie a carico del soggetto proprietario.

  4. Chi può eseguire la rimozione in sicurezza?

    Solo imprese iscritte all’albo nazionale gestori ambientali nella categoria “amianto” e personale formato con corsi specifici. Ogni operatore deve utilizzare dpi (dispositivi di protezione individuale) come tute monouso e maschere FFP3.

  5. Quanto tempo richiede la bonifica?

    Dipende dall’estensione: per un tetto di 100 m² servono mediamente 2–3 giorni di lavoro, inclusi montaggio del cantiere, rimozione e pulizia finale. Il termine dei lavori varia in base alla complessità e alle condizioni meteorologiche.

  6. L’amianto può essere smaltito fai-da-te?

    No. Il fai-da-te è vietato e pericoloso: il rischio di dispersione di fibre è molto elevato. Il materiale deve essere confezionato in sacchi speciali, etichettato e trasportato in discariche autorizzate.

  7. L’amianto può disperdersi nell’ambiente se non è rimosso?

    Sì. Anche se coperto da vernici o guaine, nel tempo il sole e la pioggia ne degradano la superficie, liberando lentamente fibre che possono depositarsi su terreni e corsi d’acqua.

  8. Quali controlli periodici sono consigliati?

    Si suggerisce un monitoraggio visivo annuale per valutare eventuali segni di degrado. In presenza di sospetto danneggiamento, è opportuno richiedere un’analisi di laboratorio.

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